Il mio profondo interesse per l'essere umano in tutte le sue sfaccettature ha spinto il mio lungo percorso di formazione, a partire dalla Laurea in Medicina e Chirurgia nel 2003 (110/110 e lode, con dignità di stampa).
Il desiderio di studiare la sofferenza umana, comprenderla, curarla, esplorarne le radici, le motivazioni e le modalità di esplicitarsi, ha guidato le molte e variegate esperienze che hanno caratterizzato i miei anni di formazione. Al termine della mia prima specializzazione in Medicina d'Urgenza, ho iniziato una lunga fase di collaborazione in progetti nei Paesi in Via di Sviluppo (Tanzania, Sud Africa, Burundi, Papua Nuova Guinea) durata circa 6 anni, dove mi sono occupato di persone in un contesto di povertà economica e culturale, proponendo e seguendo progetti di sviluppo delle potenzialità umane, in ambito educativo ed economico oltre che dell'aspetto medico.
Fin dai primi anni di studio ho verificato e apprezzato come il corpo, la mente e lo spirito siano "ingranati" in un insieme unico, inscindibile. Non vi è sofferenza corporea senza un rispecchiamento psichico, così come non vi è sofferenza psichica senza un corrispettivo fisico, che si rifletta in sintomo psicosomatico (tachicardia, difficoltà a respirare, cefalea, cervicalgia, difficoltà nella digestione, insonnia, affaticabilità, stanchezza cronica, tensione muscolare, dolore addominale, vertigini, ecc...) o che emerga come atteggiamento corporeo/comportamentale inconscio (espressione del viso e degli occhi, postura, andatura, tono della voce, vocabolario utilizzato, stretta di mano, rigidità muscolari, ecc...).
Durante le variegate esperienze umane e lavorative e durante la mia pratica clinica come medico, a mano a mano ho compreso sempre di più quanto il mio interesse fosse prevalentemente orientato verso la comprensione delle dinamiche profonde delle persone: la sofferenza interiore, la storia unica di ognuno individuo, i blocchi psicologici che impediscono alla persona di vivere in pienezza la propria vita e che determinano il permanere in situazioni di sofferenza interiore e di comportamenti che non solo non aiutano a uscirne, ma possono accelerarne un inconsapevole processo di autodistruzione.
La profonda compassione e amore per la cura di queste situazioni dolorose mi hanno spinto a diventare psicoterapeuta.
Il lungo e meraviglioso percorso formativo in Analisi Transazionale è stato (e sarà sempre, perché di imparare non si finisce mai!) campo di esperienze profonde e indimenticabili di analisi personale, di scoperta di sé, di legami profondi con tanti compagni di viaggio, di elaborazione di capacità personali relazionali; ma soprattutto è stato il meraviglioso inizio della comprensione di un modello teorico e di intervento che permette di comprendere approfonditamente il funzionamento intrapsichico e relazionale della persona, di analizzare le radici della sofferenza e i conflitti interiori che fanno permanere in situazione di dolore senza uscita.
Un incontro profondo, unico, personale, dove ci si scambia e si impara l'uno dall'altro. Un pezzo di strada che non si dimenticherà mai.